Esistono vari differenze tra i massaggi che ci arrivano dalla tradizione orientale, non fosse altro perché l’Oriente rappresenta una realtà geografica e culturale molto varia, con tradizioni millenarie di medicina alternativa, massaggi e riti dedicati al benessere.
Si può prendere in considerazione la cultura cinese e giapponese, per comprendere anche i massaggi indiani oppure il massaggio thailandese, con un occhio anche alla tradizione dei massaggiatori del vicino oriente… insomma, quali sono le basi comuni e le diversità?
Massaggi energetici e visione unita tra corpo e mente
Un tratto che accomuna le diverse tecniche di manipolazione provenienti dall’Oriente, è proprio quello di considerare l’aspetto psico-fisico fondamentale e unitario. Ovvero, l’unione tra corpo e mente, si realizza ogni giorno in un equilibrio che coinvolge i punti energetici del corpo e gli stimoli sensoriali che arrivano alla mente.
Per molte di queste tecniche di manipolazione, si tengono in considerazione le corrispondenze tra parti del corpo differenti, tra macrocosmo e microcosmo, unendo l’uomo alla natura e il massaggiatore al massaggiato – in uno scambio di reciproca energia.
Per questo, la tradizione dei massaggi orientali è stata molto apprezzata in epoca moderna, da tutti coloro che vogliono svicolarsi dalla visione occidentale del corpo e della muscolatura atletica, come entità a sé stanti, rispetto alla psiche.
L’Oriente, come già detto, è formato in ogni caso da realtà geografiche ben diverse, culture millenarie ma con parametri filosofici e medici non del tutto coincidenti. Per questo, esistono delle differenze sostanziali tra massaggi cinesi, giapponesi e thailandesi, nonostante una visione comune del corpo e delle sue interconnessioni.
I massaggi cinesi
Ispirati alla medicina cinese, questi massaggi sono basati sul principio per cui l’energia del corpo non debba mai ristagnare, bensì essere sempre all’interno di una circolazione che l’aiuta a mantenere il benessere e prevenire le possibili patologie. Una credenza antica, che però riscontra una base veritiera sulla necessità del nostro apparato circolatorio linfatico e sanguigno, che deve essere sempre attivo e in equilibrio.
Il massaggio cinese può essere eseguito in modo tradizionale ma in due modi, con tecniche di manipolazione che si distinguono, anche se il fine ultimo sarà sempre quello di recuperare energie vitali e forza fisica.
Le tecniche di massaggio Zhi Ya e Tui Na, sono entrambe utilizzate con una tecnica di massaggio a pressione, che per molti versi è legato all’antica disciplina dell’agopuntura. Le zone energetiche che già questa tecnica ha individuato, i Qi, sono adoperati come snodi del sistema di circolazione del sangue e dell’energia lungo il corpo.
Nel caso in cui i canali energetici fossero bloccati, potrebbero sorgere dolori e disturbi di salute: il massaggiatore con tecnica cinese, sarà quindi in grado di valutare e liberare il blocco in atto, tramite la digitopressione.
Il Tui Na consente di sbloccare e regolare il flusso di ormoni, sangue e circolazione linfatica tramite impastamento ed estensione, mentre lo Zhi Ya lavora sui punti energetici dell’agopuntura tramite pressione. Tutte le tecniche del massaggio cinese, le Shou Fa, sono comunque sempre suddivise in tecniche Yang di stimolazione e Yin di rilassamento.
Un equilibrio di tali energie, le celebri Yin e Yang, consente al massaggiato di raggiungere uno stato di benessere, con sedute che vanno dai 30 ai 60 minuti.
Al di là delle antiche tradizioni della medicina orientale, il riscontro di questa tipologia di massaggi cinesi è alto nei casi di mal di schiena cronico, problemi cardiovascolari con difficoltà circolatorie, artrite reumatoide e come sollievo per alcune patologie invalidanti, dolori muscolari o lesioni (il massaggio libera dall’accumulo di acido lattico).
I massaggi di tradizione ayurvedica
La medicina indiana dell’Ayurveda possiede una tradizione di massaggio curativo che da millenni vede in concomitanza un lavoro sul corpo, la mente e lo spirito.
Tre componenti del nostro essere, che vengono stimolati attraverso dei massaggi ayurvedici, effettuati con oli essenziali oppure oli da massaggio indiano, secondo determinate tecniche di manipolazione.
Queste, dipendono anche dal proprio Dosha, ovvero dalle personali caratteristiche psico-fisiche che ognuno porta con sé dalla nascita. Lo studio soggettivo del massaggiato, è parte del lavoro effettuato dal massaggiatore ayurvedico e base per effettuare un piano di esecuzione delle varie tecniche di massaggio.
L’equilibrio tra mente e corpo andrà sempre stimolato con frizionamenti, impastamenti, palpazioni del tessuto ma evitando i soli sfioramenti, che non agiscono in profondità. Si tratta, quindi, di un massaggio orientale intenso, che scioglie i blocchi fisici e le tensioni accumulate ogni giorno.
I massaggi thailandesi
L’antica cultura indiana ha influenzato anche una parte dell’oriente come la Thailandia, apportando la tradizione dei massaggi fino nei templi sacri di questo paese.
Il massaggio thailandese si basa sulla digitopressione e sulla commistione con le tecniche yoga, in cui il paziente assume le posizioni che vengono indicate dal massaggiatore.
Un lavoro di yoga passivo, che stimola il benessere in modo rilassante ed energizzante. Al di là delle posizioni di relax, la digito pressione stimola i Sen, i canali di energia del corpo, che potrebbero essere bloccati in caso di contratture e disturbi degli organi interni.
Massaggiato e massaggiatore si muovo in sincronia, situati a contatto con il terreno (si usano in genere materassini soffici), con pressioni che fanno riferimento ai due stili principali, lo stile popolare e lo stile di corte, tramite mani, pollici, palmi, avambraccia, gomiti, piedi, ginocchia e varie parti del corpo.
Le posizioni che si assumono principalmente sono quelle supine, sdraiate sui fianchi, prone e sedute – da qui partono le varie manipolazioni del massaggio thailandese, con impastamenti, torsioni ed estensioni.
I massaggi Shiatsu
Questa tipologia di massaggi orientali deriva dal Giappone e apporta con sé una ricerca di armonia del corpo, allontanando stress, ansia e depressione. Potrà essere una buona alternativa anche per chi soffre di problemi alle articolazioni, e chi ha subito delle contratture, in particolare nella zona cervicale, sul dorso e al capo.
Si svolge in modo dolce, con calma e senza utilizzare oli da massaggio, mediante pressioni graduali e stiramenti del corpo.
Chi vuole diventare un massaggiatore shiatsu, deve conoscere le tecniche di pressione e i punti energetici sui quali agire, per effettuare delle manipolazioni limitate ma con sollecitazioni e schiacciamenti in grado di risolvere determinate situazioni di contrattura.
Tra i diversi stili di massaggio shiatsu da conoscere, ci sono il Namikoshi (pressione sui punti vitali), il Masunaga (stimolazione dei meridiani del corpo), e il Meiso (massaggio su punti energetici e fasce muscolari comunicanti).
Le varie tipologie di massaggio orientale, in ogni caso, presuppongono un coinvolgimento anche mentale e, nel caso dell’Ayurveda, persino spirituale. Aprire il corpo e la mente al benessere e al fluire dell’energia è fondamentale, per mantenere uno stato di salute e preservare l’organismo e la psiche da disturbi di ogni tipologia.