Sono tante le tipologie di massaggi che vengono utilizzate dall’uomo da secoli, e altrettante le culture che le hanno generate e diffuse. Si tratta della più antica forma di terapia che conosce l’umanità, e frequentare oggi un corso massaggio ayurvedico rappresenta un rinnovarsi della tradizione indiana, in particolare, dedicata alla cura del corpo e della mente del ricevente.
Il punto sta proprio qui: la visione olistica orientale, quella per cui l’essere umano è un’unità inscindibile tra corpo, mente e spirito, è alla base di molti massaggi orientali e, in particolare, ayurvedici.
Energia e manipolazione, i principi indiani nel massaggio
Un corso massaggio ayurvedico svela non solo le tecniche ma anche le origini di questa pratica orientale di manipolazione, nata in India col nome di Abyangam dalla classica medicina Ayurveda.
Questa sua origine rende il massaggio ayurvedico ben differente da quello classico, che si può apprendere in un corso di massaggio riconosciuto, anche perché mentre quest’ultimo tratta problematiche di tipo fisico con manipolazione dei muscoli e dei tessuti, nel corso massaggio ayurvedico si imparano dei metodi differenti di manovre fisiche.
Si lavora studiando anche le caratteristiche dei dosha, le energie vitali del ricevente, presenti nel corpo e in grado di definirne l’equilibrio, e con esso l’equilibrio degli organi interni.
Il massaggio occidentale non lavora a livello energetico, mentre il massaggio ayurvedico si pone l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio mentale e fisico del ricevente tramite sedute di manipolazione complesse e lunghe, l’utilizzo di oli essenziali mirati e una concentrazione psico-fisica fondativa nella seduta.
Il massaggiatore si concentra sulla possibilità di infondere una riattivazione energetica gli organi interni, partendo dal ventre con movimenti circolari e ampi, in grado di sciogliere le energie negative accumulate nei dosha che si trovano sulla zona addominale.
Le negatività si possono così espellere, insieme alle tossine anche i pensieri e le ansie, ogni inquietudine può essere allontanata tramite questa scienza della vita indiana.
Non si tratta di effettuare un massaggio tonificante o drenante, come nei corsi di massaggio standard. Il corso massaggio ayurvedico è una vera e propria pratica di trasformazione energetica. La rigenerazione delle energie fisiche e spirituali, va di pari passo con il lavoro sul corpo e la manipolazione.
I dosha vanno individuati (Pitta, Vata o Kapha), e poi si lavora su uno stato di equilibrio a raggiungere.
Differenze all’interno di un corso massaggio
La differenza sostanziale tra massaggio occidentale e un massaggio di tipo orientale e ayurvedico, è quindi di approccio e non solo di tecnica. La forza del massaggio ayurvedico è soprattutto quella di agire sulle cause del malessere e non alla sola cura del sintomo, come nei massaggi tradizionali occidentali.
Si entra nel profondo della psiche e della spiritualità, agendo in vista di un ripristino dell’equilibrio mentale e fisico. Uno stato di squilibrio porta ad una patologia, vikriti, che può essere virato verso uno stato di equilibrio, il prakriti.
Le manipolazioni non sono solo un tramite, ma anche un livello in cui l’energia vitale può agire dalla superficie alla profondità. All’interno di un corso di massaggio ayurvedico, la stimolazione delle energie è di principale importanza: si tratta di risorse che tutti possediamo, magari purtroppo coperte da altre energie negative che apportano pensieri e angosce che vanno a trattenerle.
Un corso massaggio ayurvedico insegna e permette di trasmettere questo sapere, con una pratica molto più intensa e lunga di un massaggio tradizionale di stampo occidentale.
La forza del massaggiatore nell’intensità del tocco è correlata all’efficacia del massaggio stesso, per questo il riequilibrio degli organi interni non è possibile senza un’azione intensa e con energici movimenti circolari.
Il massaggiatore deve toccare tutti gli organi presenti, al fine di percepire se sia presente qualche resistenza e sbloccarla, eliminando così l’energia negativa e riattivando quella vitale positiva.
La tecnica del massaggio terapeutico occidentale
la manipolazione dei tessuti molli ottiene sempre effetti di rilassamento, ai fini anche della regolazione del sonno o del sollievo dai dolori muscolari. Si applica un massaggio ai fini terapeutici, quindi, che può essere però espresso diversamente nelle culture occidentali e orientali.
Seguire un corso di massaggio “europeo”, in realtà, significa seguire una tecnica messa in atto nel XVIII secolo da Per Hendrik Ling, definita dal suo inventore quindi massaggio svedese. Il massaggio è vigoroso, per agire sulla circolazione del sangue e linfatica, nel tempo sempre più votato al rilassamento e alla scioltezza muscolare.
Si adoperano di manovre di frizione, impastamento e percussione, sfioramento e scorrimento delle mani sulla pelle, in modo costante e seguendo la direzione della circolazione venosa.
I movimenti inizialmente sono lenti e leggeri, si entra in contatto psicofisico con il ricevente, per poi passare alle manovre di frizione e impastamento, più energiche e con azioni in profondità nei tessuti e a livello circolatorio.
Questo massaggio favorisce la stimolazione della muscolatura, agevolando la vasodilatazione soprattutto nella fase di percussione finale, con aumento della contrattilità dei muscoli e della tonificazione conseguente.
Per quanto venga attivato un piano psico-fisico, il massaggio “occidentale” rappresenta un canale che agisce con manipolazioni sopratutto sul corpo, non invadendo la sfera spirituale e l’energia vitale come nei massaggi olistici e orientali.
Entrambe le tecniche, ovviamente, lavorano sull’espulsione delle tossine dal liquido linfatico, e sul miglioramento circolatorio, con il sangue che lavora meglio in direzione del cuore. Lo scambio di ossigeno nelle cellule e l’eliminazione delle tossine, però, come si insegna in un corso massaggio ayurvedico, prende una forma anche simbolica, di ricambio energetico e delle forze di autoguarigione dell’individuo.
Le varianti del massaggio energetico orientale
Oltre a quello ayurvedico, sono praticati il massaggio cinese detto Anma o Tui Na, quello giapponese da quello antico Hara e Kembiki al massaggio moderno Shiatsu, poi il massaggio tibetano, quello thailandese.
Il massaggio ayurvedico indiano, decritto per la prima volta nel testo Ashtanga Hridaya, in ogni caso utilizza tecniche di drenaggio e fitofarmaci con oli essenziali, per curare anche diverse patologie, seguendo la parola “cura” in senso olistico.
Le ricerche scientifiche sono in continuo studio di tali effetti sul corpo, tramite i massaggi possono aumentare le beta-endorfine, variare il CGMP ematico, la termoregolazione e la microcircolazione.
Molti massaggi hanno anche azioni analgesiche e migliorano l’attività neurovegetativa, oltre all’assetto del sistema immunitario. Attivano un processo di riduzione dei radicali liberi in funzione anti-invecchiamento!