Come molti avranno già sperimentato, un massaggiatore o massaggiatrice può svolgere il proprio lavoro non solo nei centri estetici ma anche in proprio, lavorando con i massaggi a casa.
Si può ricevere presso la propria casa studio, ma è più probabile che si venga chiamati nelle abitazioni altrui per svolgere massaggi a domicilio. In ogni caso, non è del tutto automatico prendere questa strada: è necessario valutare i guadagni, i costi, le normative e le regole igieniche da rispettare. Perché lavorare come massaggiatore libero professionista, è un impegno che può donare grandi soddisfazioni ma va coltivato a regola d’arte.
Lavorare a casa come massaggiatore privato
Un massaggiatore a domicilio svolge la sua attività di terapia manuale raggiungendo i propri clienti a casa, ma per lavorare in questa modalità come massaggiatore autonomo, sono necessarie delle regole da rispettare.
Norme igieniche per i massaggiatori autonomi
Esistono dei requisiti burocratici per i locali in cui si svolgono i massaggi, come gli studi privati o i centri massaggio; ma quando ci si trova in un domicilio privato, prevalgono le norme igienico-sanitarie.
Se i locali sono i propri, ovvero la casa in cui si effettuano i massaggi è quella del massaggiatore, è importante valutare se non si è in contrasto con la normativa sull’uso promiscuo dell’abitazione (locale A10). La casa può essere destinata anche a studio lavorativo, ma deve passare il vaglio del comune di appartenenza. Spesso il comune accetta l’uso promiscuo dell’abitazione se i locali sono adeguati. I vani dovranno rispettare i requisiti igienico-sanitari della ASL di competenza, ovvero dovranno essere dimensionati in modo da non creare ostacoli allo svolgimento dei trattamenti massaggi a casa. Non locali troppo piccoli e angusti o senza adeguate aperture; gli arredi, i materiali e le superfici devono essere lavabili e mantenute in condizioni di igiene e sicurezza.
A livello di norme igieniche per i massaggiatori, sia se si lavora in casa propria sia come massaggiatore a domicilio, è necessario prima di tutto lavarsi le mani prima di ogni trattamento, e informarsi dal ricevente se ci sono in atto patologie, infiammazioni o altre situazioni che possono richiedere cautela.
Inoltre, il massaggiatore deve informare sull’uso di prodotti che verranno a contatto con la cute, come oli o creme per massaggi. Devono essere presenti presidi di primo soccorso, ed è preferibile usare teli o biancheria monouso per ogni massaggio.
Normativa fiscale per i massaggi in casa
Si può lavorare con i massaggi a casa aprendo la partita IVA come lavoratore autonomo. Se si sceglie di svolgere l’attività versando l’IVA, sarà necessario rilasciare una fattura per la propria prestazione, e seguire le normative vigenti sulle altre ritenute e imposte da versare – da oggi quest’attività è anche interessata dalla fatturazione elettronica.
Per chi lavora occasionalmente come massaggiatore o massaggiatrice, non è possibile emettere una ricevuta di prestazione autonoma occasionale, per il massaggio svolto.
Per i massaggi a domicilio ci sono ancora delle resistenze dal punto di vista normativo, e per essere sicuri di rimanere in linea con le leggi in vigore, è bene lavorare con la partita IVA.
Si può lavorare con la ricevuta di prestazioni occasionali solo per strutture come centri massaggi o benessere e, oltretutto, è bene sapere che a chi lavora già in alcuni settori non è consentito svolgere questa attività in modo saltuario: i dipendenti statali, alcune tipologie di collaboratori di enti sportivi statali come il CONI, per chi è iscritto ad un albo professionale differente e chi è titolare di una quota amministrativa di un’azienda con partecipazione pubblica.
I guadagni per chi esegue massaggi a casa
In una situazione in cui sei tu a gestire il tuo lavoro, puoi pattuire liberamente anche il tuo compenso, che sarà commisurato al tipo di massaggio, al tempo impiegato ma anche al fatto che ricevi in casa oppure ti rechi a domicilio per eseguire i massaggi – il che può comportare più o meno spese.
Di certo non essendoci i costi di una struttura fissa, i guadagni possono essere allettanti ed è possibile chiedere dei costi netti che saranno a tuo vantaggio, una volta depurati dalle imposte della partita IVA.
Per una singola seduta di massaggio, puoi chiedere un compenso che va dai 25 euro per i massaggi benessere di mezz’ora, almeno 40-50 euro per i massaggi decontratturanti, e fino ai 100 euro per i massaggi a casa specialistici come digitopressione, rituali ayurvedici con oli caldi, massaggi di riflessologia plantare, etc.
Il compenso medio per un massaggio a casa è di circa 50 euro a fronte di un impegno di circa 45 minuti. Chi riesce ad avere almeno un paio di appuntamenti al giorno, quindi, magari costanti nel tempo, può pensare di lavorare come massaggiatore.
Il contatto con i clienti e l’ampliamento del portfolio
Essendo una situazione delicata, quella dell’attività dei massaggi in casa, è fondamentale che il massaggiatore riceva una totale fiducia da parte del ricevente.
Far entrare un professionista nella propria abitazione presuppone affidarsi alla sua correttezza, quindi per poter lavorare in tale modo è importante creare un’immagine positiva di sé, di serietà e competenza, ma sopratutto di grande rispetto per la persona e gli spazi che si andranno a vivere durante la manipolazione.
Si può crescere professionalmente, organizzandosi tramite corsi di massaggio benessere sempre più specialistici, sia nella ricerca dei clienti – presso strutture dedicate al benessere o palestre, tramite passaparola (fondamentale) oppure tramite annunci web mirati su siti e portali di settore che siano affidabili e riconosciuti.
Quando si decide di lavorare con i massaggi a casa, è necessario saper decidere i prezzi in base al mercato, prendere accordi e saper tenere degli atteggiamenti adeguati per definire tempistiche e modalità di svolgimento dei massaggi.
Un lavoro dedicato a chi ha spirito d’intraprendenza, ma che deve anche informarsi al meglio sulle regole regionali relative al massaggio a domicilio. Prima di tutto, anche se lo scriviamo in fondo, è la formazione a fare la differenza: il massaggio benessere e olistico è molto richiesto tra i massaggi a casa, in particolare quello decontratturante, ma per proporsi come massaggiatori a domicilio, è necessaria una capacità di esercizio dettata dai corsi di massaggio, dalla pratica e dal continuo studio.
Per esercitare i massaggi a casa in modo sicuro e legale, è necessario aver frequentato dei corsi di massaggio riconosciuti validati da enti preposti alle attività di massaggio e cultura sportiva, come i corsi per massaggiatore AIM riconosciuti dal CONI.
L’attestato che si consegue al secondo livello, permette di esercitare la professione su tutto il territorio italiano con un diploma da operatore del massaggio. Una base per specializzarsi su altre tipologie di manipolazione, anche in base alle richieste dei clienti e del mercato.
Serve talento, pratica dell’arte del massaggio, iniziativa e anche una capacità di entrare in simpatia, creare un contatto positivo a livello energetico con i propri clienti. Perché il passaparola è la forma di pubblicità più diffusa, sia oralmente che tramite messaggi e link: per questo, creare un proprio spazio web e una rete di contatti che ti stimano, è fondamentale per avviare questa professione a domicilio!