L’area addominale non sempre viene trattata nel corso di una seduta di massaggio sia perché molte persone si sentono a disagio sia perché considerata di poca importanza ai fini terapeutici. Ebbene per fortuna non è così!
In questo articolo ho voluto sottolineare l’importanza del trattamento massoterapico sulla parete addominale, le tecniche fondamentali che il massaggiatore deve avere per apportare benefici salutistici sul proprio cliente/paziente.
L’addome e la sua Importanza
La cavità addomino-pelvica occupa lo spazio tra la base del torace, delimitato dal muscolo inspiratorio principale, il diaframma, e la base del bacino, coperto da una serie di muscoli volontari che determinano il cosiddetto pavimento pelvico.
Ad oggi, molti studi scientifici hanno avvalorato i molteplici benefici sulla funzionalità dell’apparato digerente, circolatorio e nervoso che apporta il massaggio sull’addome e in particolare:
- La risposta nervosa parasimpatica indotta dalle manovre stimola l’attività digestiva;
- Si attiva maggiormente la circolazione sanguigna arteriosa e la circolazione linfatica;
- Si riduce il ristagno venoso;
- Si normalizza le funzioni secretorie dello stomaco, quindi la produzione enzimatica dei succhi gastrici;
- Si riattivano le contrazioni peristaltiche intestinali che costituiscono il meccanismo fisiologico del corpo per far avanzare i contenuti lungo il tratto digerente in direzione del retto;
- Si distende la muscolatura addominale;
- Si ristabiliscono le funzioni escretorie in caso di stipsi;
- Si apporta sollievo alla costipazione e al dolore intestinale, diarrea, coliche, meteorismo, nausea;
- Si contribuisce a ripristinare la dimensione dell’utero nel periodo postparto;
- Ha un effetto calmante o stimolante sul sistema nervoso autonomo o neurovegetativo simpatico/parasimpatico. Ricordo che la cute e il sistema nervoso originariamente, nella divisione Cellulare, derivano dallo stesso foglietto germinativo, l’ectoderma.
Il Massaggio Addominale
Comprende manovre dirette sulla muscolatura addominale, superficiale e profonda, e manovre indirette che per stimolazione riflessa agiscono su tutti i visceri, organi e ghiandole siti in questa cavità, quali stomaco, intestino tenue e crasso, reni, milza, fegato, pancreas, vescica.
Questo tipo di massaggio va eseguito quando i muscoli addominale sono totalmente rilassati e decontratti, quindi mai subito dopo l’allenamento degli stessi, bensì è consigliabile eseguirlo a distanza di un giorno da questo e mai a stomaco pieno.
L’azione meccanica delle manovre va esercitata sul tessuto cutaneo, sottocutaneo (tessuto adiposo e connettivo) e muscolare composto dai muscoli retti dell’addome, obliqui esterni ed interni e trasverso dell’addome.
La postura del Massaggio Addominale
La posizione che permette il miglior accesso al trattamento dell’addome per mantenere l’area addominale decontratta e poter esercitare pressioni, è quella supina con ginocchia flesse, sollevate dal lettino e sostenute da una pila di cuscini o qualunque sostegno imbottito.
Per rispettare la riservatezza del cliente/paziente e mantenere la temperatura corporea, si esegue il drappeggio stendendo un asciugamano o federa sul petto e un lenzuolo grande che copre gli arti inferiori appena al di sotto le anche. L’unica parte scoperta resterà l’addome e le braccia del massaggiato che saranno appoggiate sul proprio torace per far sì che le mani tengano ferma la copertura e fungano da barriera fisica e quindi di impedimento per toccarsi l’addome.
La manualità
Accedere con delicatezza in questa parte intima del corpo è la regola numero uno da considerare. Per massaggiare l’addome di una persona bisogna conquistare la sua fiducia. Un approccio troppo diretto e deciso è da evitare, mentre è opportuno sensibilizzare il contatto delle mani del massaggiatore sull’addome con una intensità di pressione tale ed adeguata da rispondere alle esigenze di chi riceve il massaggio. Segni clinici che l’addome non è rilassato mentre lo si massaggia possono essere tanti e tutti sono manifestazioni di resistenze del massaggiato. Alcuni di esse sono: addome contratto, ginocchia che si chiudono, viso con espressioni di sofferenza o di disagio, spalle che si sollevano, respirazione bloccata, ecc.
Quindi è opportuno non praticare mai pressioni eccessive sia per un aspetto anatomico-funzionale, in quanto essendo gli organi interni dell’addome protetti unicamente da una parete muscolare, una stimolazione troppo intensa potrebbe provocare lesioni alle strutture sottostanti, sia per un aspetto psicologico, in quanto possono inibire quell’effetto sedativo piacevole in particolare alle persone ansiose e stressate.
La pressione deve essere efficace senza causare dolore. All’inizio deve essere leggera e progressivamente sempre più intensa per ritornare infine gradualmente alla manualità di partenza. Il massaggiato deve avvertire inizialmente una percezione di lieve dolore e successivamente in gradevole piacere. Se durante il trattamento il cliente/paziente sente stimolare in una determinata zona a lui molto sensibile e recettoriale è opportuno rallentare la velocità di esecuzione della manovra aumentando però la pressione. La manualità dev’essere quindi lenta e decisa piuttosto che veloce e leggera.
Le manovre del Massaggio Addominale
Il massaggio addominale inizia, come molti tipi di massaggio, con la manovra di sfioramento superficiale e profondo al fine di entrare in contatto con il cliente/paziente, valutare lo suo stato miotensivo e nervoso e quindi cercare di rilassare i muscoli addominali e stimolare in maniera riflessa la peristalsi intestinale.
Dopo aver distribuito abbondante olio tiepido tra le mani del massaggiatore oppure sull’addome del cliente, si eseguono le seguenti manovre con questo a mio avviso ordine cronologico:
- Sfioramenti lunghi con una o due mani in direzione orizzontale rispetto al corpo partendo da sotto il costato e terminando nella zona pelvica;
- Movimenti ondulatori con mani disposte una sopra l’altra sull’addome: spinte delicate in avanti con il palmo della mano, poi, con i polpastrelli, riportare la cute verso di voi;
- Movimenti circolari superficiali in senso orario con due mani poste l’una accanto all’altra esercitando una pressione media con i polpastrelli per permettere alla zona addominale di rilassarsi;
- Frizione orizzontali e verticali sulla muscolatura dell’addome cercando di invitare il massaggiato a collaborare attivamente con la respirazione: durante le pressioni delicate e lente espirare con il diaframma e sgonfiare l’addome;
- Movimenti a scivolo eseguite con mani piatte, calde e poste parallelamente alle pareti laterali dell’addome eseguite in direzione caudale, dal torace e ai fianchi, e da questi si ritorna in direzione apicale alla posizione di partenza;
- Vibrazione, picchiettamenti e scuotimenti con la punta delle dita lungo l’intestino per riattivare la circolazione e il sistema nervoso neuro-vegetativo e quindi la muscolatura liscia involontaria degli organi interni al fine di stimolare l’attività peristaltica dell’intestino.
Il massaggio termina con manovre di sfioramento leggero e respirazione diaframmatica, per poi far stare il massaggiato qualche minuto in uno stato di relax e abbandono e se necessita, coperto con cura da tessuti caldi su tutto il corpo.
Tutte le manovre in generale vanno ripetute almeno tre, quattro volte, ma se si nota che il massaggiato gradisce particolarmente un determinano movimento, allora ripeterlo anche più volte.
La durata totale di un massaggio addominale si aggira intorno ai 15-20 minuti.
Quando non eseguire il massaggio addominale?
Non è necessario ottenere il parere di un professionista sanitario quando ci troviamo di fronte persone in buono stato di salute, mentre è opportuno chiedere il consenso medico prima ancora di procedere al trattamento massoterapico sull’addome su quelle persone che sono gravide, hanno una storia clinica di patologie infiammatorie pelviche, endometriosi, diverticolosi, o rientrano nel rischio di aneurisma.
Il parere dell’esperto
È da ricordare che quando si effettua un massaggio addominale bisogna tener conto non solo delle problematiche fisiche ed organiche del soggetto, ma soprattutto della sua disponibilità a concedervi di entrare con le vostre mani in contatto con una delle parti più intime del corpo, centro di emozioni e resistenze.
Il consiglio che posso dare ai colleghi massaggiatori (che hanno frequentato un corso massaggio qualificato) per una buona riuscita del trattamento è quello di rimanere concentrati nel tatto in cui ritmo, pressione e regolarità sono le peculiarità che devono agire con sincronismo perfetto. Il massaggio sull’addome deve evocare emozioni e piacere nel ricevente per cui deve somigliare al ritmo di una melodia dove le note scivolano una di seguito all’altra in modo del tutto naturale.
Non importa se non si ricorda la sequenza cronologica descritta: per aiutarvi a stabilire il ritmo, incide la ripetibilità delle manovre che permetterà di far percepire al massaggiato una sensazione di rilassamento tale da abbandonarsi totalmente.
Infine, vi consiglio di operare in modo tale da mantenere tranquillità fisica e mentale in simbiosi tra massaggiatore e cliente/paziente, di percepire al suo gradimento o al suo disagio in risposta al intervento manuale, di mantenete durante l’intero trattamento una comunicazione non verbale e quando necessita verbale per essere consapevoli del suo livello di benessere.
“Non mi resta che augurarvi di sperimentare subito queste mie nozioni e farne tesoro, attuare le tecniche descritte provando successivamente a sviluppare un proprio stile. Buon lavoro”!