Per chi ha subito un intervento oppure un trauma, dal quale ha riportato una cicatrice da poco tempo, può essere utile comprendere come trattarla al meglio, massaggiandola per evitare che si formino aderenze o cheloidi.
E per chi segue un corso massaggio è importante, dall’altro punto di vista, capire come massaggiare una cicatrice con la corretta tecnica, per rendere un sollievo alla zona interessata senza creare problematiche alla cute. Prima di tutto, è necessario valutare la cicatrice e conoscere le conseguenze della sua presenza…
Cicatrici e tessuto cicatriziale
Una lesione della cute e dei tessuti profondi crea dei meccanismi di riparazione naturali, che portano nel tempo a riunire i tessuti colmando gli spazi vuoti grazie alla presenza del tessuto connettivo, fibroso ed elastico.
La cicatrice, quindi, è il risultato di questa riparazione del tessuto che non si organizza, però, seguendo le direzioni solite del tessuto dato che, dovendolo “ricucire” perde in elasticità e si unisce in modo indifferenziato molti strati, che andranno a vincolarsi tra loro quasi fossero “incollati”. Il tessuto perde flessibilità di movimento, e in questa zona interessata dalla cicatrice si alterano anche normali funzioni come il flusso sanguigno, linfatico, la presenza delle piccole terminazioni nervose che saranno bloccate.
Il blocco dei tessuti altera la loro elasticità e, nei casi in cui non riescono più a scorrere tra loro si può definire aderenza cicatriziale. Nei casi in cui, invece, la cicatrice sembra mobile e scatena dolore, si parla di cicatrice attiva.
La differenza dipende dal trauma, dalla cura della ferita e dall’età (per i processi di riparazione della cute è certo una discriminante), e le cicatrici si differenziano a seconda del processo di sviluppo che possono avere.
Sono presenti:
cicatrici ipotrofiche: dove la pelle è molto sottile, che appaiono come smagliature oppure ustioni; questo tipo di cicatrici può riaprirsi;
cicatrici ipertrofiche: in queste il tessuto si organizza seguendo delle trame “a corde” e sporge dalla pelle;
cicatrici cheloidi: i cheloidi sono lesioni cicatriziali che si formano sulla cute in seguito alle lesioni, in modo esteso e diffondendosi anche nelle zone limitrofe. Si tratta di una patologia in cui si presenta una esagerata produzione di tessuto cicatriziale, e spesso la rimozione del tessuto cheloide viene richiesta a livello chirurgico per motivi estetici.
Il trattamento con massaggio per la cicatrice
Per chi pratica il trattamento manuale, è possibile agire sulla cicatrice recente in modo da muovere e scollarne i tessuti. È necessario cercare di scollare “pinzandola” per staccare i tessuti sottostanti. In questo primo momento del massaggio si possono sentire dei pruriti e pizzicori, visto che la sensibilità è differente rispetto a prima e può essere maggiore, durante l’intervento o il trauma che ha provocato la cicatrice, vengono lesionati i tessuti e le terminazioni nervose.
Per chi si chiede come massaggiare una cicatrice recente, è bene sapere che non si deve avere troppo timore di manipolarla perché in generale non si “aprono” i tessuti. È importante cercare di stringerli e alzarli verso l’alto, con la tecnica per la quale si simula il “pizzicare”. Il pincé-roulé o scollamento è una manovra che consiste nel sollevamento della pelle tra pollice ed indice uniti, seguito dallo scorrere di indice, medio e anulare come se si volesse sentire la consistenza dei tessuti, plasmarli. Una manovra che agisce sul sistema vascolare accrescendone la mobilità sui piani profondi, e stimolandone le terminazioni sensitive.
Si può tenere una parte della cicatrice verso l’alto e tirare la pelle da un lato e poi dall’altro, e se notate che durante il trattamento la cicatrice cambia colore, deriva dal fatto che si sta vascolarizzando. Il cambiamento del colore nel tempo, invece, può essere dovuto ai piccoli capillari che si formano sul cheloide.
Potete prendere e manipolare i lembi del tessuto, in particolare se la cicatrice è molto incollata si può prenderla tra le dita e fare una pressione verso l’alto ben decisa, e dopo anche verso il basso, per cercare di staccarla dai piani sottostanti.
Nel massaggio della cicatrice, l’importante è cercare di scollare più possibile tessuti, facendo pressione sul taglio stesso in un senso e nell’altro.
Potete tenere un pezzo di pelle con un dito e massaggiare in maniera circolare l’altra porzione vicina: con un dito si ferma e con l’altro si massaggia, per poi anche tirare e continuare a massaggiare.
Ricordiamo che non è consigliato utilizzare degli oli o delle creme per far scivolare le mani, perché è importante riuscire a prendere la pelle in modo deciso (cosa che difficilmente succede se utilizzate un olio).
Solo alla fine potete utilizzare qualche prodotto, meglio se a fine trattamento si usano delle creme per schiarire la cicatrice, che vanno massaggiate con piccoli movimenti circolari sulla cicatrice stessa.
Controindicazioni per il massaggio alle cicatrici
Spesso consigliato per migliorarne l’aspetto estetico, il massaggio alle cicatrici può essere utile anche per la rimozione dell’edema e delle tensioni sottocutanee.
È importante, però, sapere che è possibile che si formi un’irritazione cutanea da frizione o che si possano sviluppare delle dermatiti da contatto, quindi è utile valutare se ci si trova in una fase troppo recente dall’intervento per poter massaggiare la cicatrice.
Il rimodellamento della ferita può essere eseguito sicuramente in modo più sicuro per le cicatrici di vecchia data, in cui è facile praticare la manualità per rompere le aderenze presenti e ammorbidire la consistenza del tessuto cicatriziale. Nel caso invece di cicatrici ipertrofiche cheloidee il massaggio è controindicato, dato che la vascolarizzazione stimolata dalle manovre potrebbe far aumentare l’ipertrofia del tessuto.