La tendenza al benessere diffusa sempre maggiormente in Italia, ha portato ad un crescente proliferare di centri di bellezza e wellness, spa e strutture dedicate ai trattamenti estetici e rilassanti.
Un centro massaggi rappresenta, quindi, una delle possibilità di entrare in un mercato dedicato al wellness, soprattutto per coloro che possiedono una formazione specifica nel massaggio, dagli operatori ai manager specializzati nei trattamenti di varia tipologia tramite manipolazione o macchinari.
La differenza, però, non è soltanto quella tra chi ci lavora e chi desidera gestirlo: un centro massaggi non può iniziare la sua attività senza delle procedure ben precise, e differenziate in base al tipo di trattamenti che verranno effettuati. Quali sono?
Come aprire un centro massaggi: i presupposti burocratici
Essere titolari e prendere in gestione di un centro massaggi, è una professione riservata a coloro che la esercitano con titoli e cognizione di causa.
Per imparare l’arte dei massaggi olistici è fondamentale frequentare un corso di massaggio riconosciuto, anche se per aprire un centro di massaggi curativi, in cui si utilizzano macchinari specifici, non basta un diploma da operatore del massaggio, ma è necessario possedere dei titoli differenti.
In tal caso da estetista o fisioterapista, ovvero tramite la frequenza di scuole dedicate a tali professioni, che durano almeno 2 anni.
Le norme regionali, però, possono variare la situazione e in alcune regioni italiane non viene richiesta la qualifica da estetista o fisioterapista per aprire un centro massaggi, ma è necessaria la frequenza di un corso di formazione regionale (fermo restando che l’attività dei massaggi e non la gestione, è riservata a massaggiatori, estetisti e fisioterapisti a seconda dei servizi).
In definitiva, è d’obbligo informarsi presso la Regione di appartenenza, dato che si possono verificare diversi casi:
- la Regione ha decretato che possono aprire un centro massaggi solo estetisti o fisioterapisti con titolo conseguito dopo i vari anni di corso riconosciuto. Non solo il titolare ma anche i dipendenti devono avere qualifica di estetista o fisioterapista.
- Non è necessario il titolo di estetista, ma basta essere un operatore del massaggio con attestato, rilasciato dopo corsi di massaggio adeguati all’attività che si vuole aprire – un attestato in massaggi ayurvedici può essere funzionale all’apertura di un centro massaggi orientali, un diploma di massaggio californiano, molto meno. Sia il titolare che i dipendenti devono possedere l’attestato congruo con il servizio svolto nel centro massaggi.
- Come titolare si può aprire un centro massaggi anche senza attestati né qualifiche, da puri imprenditori, l’importante è che all’interno sia presente un direttore tecnico abilitato alla professione di estetista, e i dipendenti siano qualificati come massaggiatori tramite attestato.
L’iscrizione dell’attività di centro massaggi
Non esiste una normativa dedicata al solo centro massaggi, ma di regola si fa riferimento alla normativa relativa all’apertura dei centri estetici con macchinari, valutando però solo la parte relativa alle cabine di massaggio.
La legge italiana prevede in ogni caso, che l’attività si debba iscrivere con un regime di Partita Iva, e si apra l’attività tramite l’adesione ad codice ATECO 96.04.10. Si tratta del codice che racchiude i “servizi di centri per il benessere fisico” escludendo gli stabilimenti termali, e includendo la “gestione di bagni turchi, saune e bagni di vapore, solarium, centri per snellimento e dimagrimento, centri per massaggi, centri per cure antifumo eccetera”.
Delimita dal punto di vista legale i professionisti che operano da privati o nei centri dedicati al benessere e ai massaggi olistici, senza alcun fine medico oppure estetico-curativo.
Le attività olistiche mirano a riequilibrare le funzioni del corpo, e quindi il centro dedicato ai massaggi come quelli decontratturanti, ayurvedici, orientali, etc. potrà essere aperto anche da un operatore del massaggio olistico, sempre che la regione di appartenenza non abbia varato normative più restrittive in merito.
È necessario poi consegnare la SCIA al comune di appartenenza, ovvero la documentazione di inizio attività che attesta per la nuova attività del centro massaggi, il rispetto dei requisiti burocratici, fiscali, ma soprattutto igienico-sanitari.
Questi ultimi sono in riferimento alla sicurezza, illuminazione, disposizione dei servizi igienici, metrature e dimensioni degli ambienti, come altre normative che la ASL di competenza territoriale chiede di rispettare.
Dal punto di vista dell’agibilità dei locali, è fondamentale rispettare la struttura catastale, con categoria C1, richiesta per i locali commerciali.
Un ulteriore obbligo è quello dell’esposizione dei prezzi e degli orari, come della nomina del responsabile della sicurezza, iscrizione per il pagamento della TARES (tributo comunale sui rifiuti e sui servizi).
Il centro massaggi e i presupposti del marketing
Prima di aprire una struttura dedicata al massaggio, al di là dei propri sogni personali, è fondamentale valutare quanto la struttura stessa possa avere successo, portare guadagno e crescere sul territorio.
È necessario valutare dove aprire il centro massaggi, in quale zona che non sia già satura di concorrenti o che abbia dei frequentatori e abitanti interessati al servizio.
Aprire un centro massaggi nel centro di una grande città può essere un’ottima idea se non ce ne sono altri 10 nei paraggi, e soprattutto può essere vincente se l’alternativa è una zona dove nessuno è interessato al servizio e difficilmente raggiungibile dai potenziali clienti di altre zone. Insomma, molto va valutato a livello di “marketing”, dall’apertura in un quartiere strategico, ai prezzi da applicare ai servizi e alle possibili offerte periodiche.
I massaggi hanno dei costi standard ma che possono variare da regione a regione, da quartiere a quartiere, e pensare dei pacchetti di offerte per dei trattamenti a lungo termine, può essere una mossa vincente in fase di apertura del centro massaggi.
Se la domanda-chiave è quella: quanto costa aprire un centro massaggi? La risposta dipende soprattutto dalle dimensioni e dalle attività predisposte all’interno.
Se non si deve investire su macchinari dedicati ai trattamenti estetici, i costi non sono elevati.
Oltre all’affitto dell’immobile, si deve valutare un arredo adeguato con lettini, biancheria, costi per creme e oli appositi.
Ovviamente i dipendenti hanno un costo, così come la tenuta della contabilità e le spese di riscaldamento, elettricità e condizionamento in estate.
Alcuni massaggiatori trovano ottime soluzioni con la gestione del centro massaggi in franchising o come direttori tecnici.