Che cos’è la cellulite? Il peggior incubo del genere umano femminile, ma come dice la nostra Luciana Littizzetto :
“La cellulite? Nove volte su dieci, se una donna non ce l’ha, è un travestito. Perciò se vostro marito o il vostro fidanzato la disprezza, sappiate che è gay.”
E cosa ci facciamo fare per combatterla?
“Ti manipolano, ti impastano, ti piallano le trippe ma la cellulite, quella schifosa, non se ne va. Rimane lì, sulla coscia, avvinta come l’edera. Al limite, visti i sommovimenti, si sposta. Trasloca. Da qui a là. Stop. Penso che è un po’ come la regola matematica: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non varia.” (Luciana Littizzetto)
A parte gli scherzi la cellulite è un problema che affligge la maggioranza delle donne e purtroppo il più delle volte un approccio monoterapico è fallimentare. La cellulite ha bisogno di essere affrontata su vari fronti , con sinergia di terapie integrate che coinvolgono spesso anche professionisti diversi come ad esempio medici, dietologi, psicologi, personal trainer, massaggiatori ed estetiste. Una cosa di grande importanza da non sottovalutare è la motivazione e l’impegno del cliente ad affrontare questa problematica, quanta voglia ha di cambiare il suo stile di vita.
Per quanto riguarda il mondo sanitario ed estetico , per affrontare questa patologia si possono utilizzare trattamenti di mesoterapia di farmaci allopatici o omeopatici, onde d’urto, massaggi, fanghi, tecar etc… anche l’ozono. Infatti oggi vorrei parlarvi dell’ozonoterapia. Prima di tutto cerchiamo di capire che cosa è in realtà la cellulite.
Ozonoterapia: nemica delle cellulite
La P.E.F.S. (Panniculopatia Edemato Fibrosa Sclerotica) più conosciuta come cellulite è una patologia che riguarda il connettivo sottocutaneo, è una alterazione del microcircolo, dovuto a diversi fattori ed è spesso confusa con il grasso. Essendo la P.E.F.S una degenerazione del connettivo sottocutaneo causato da una alterazione del microcircolo (questo la differenzia dalla semplice adiposità localizzata) viene per questo riconosciuta come malattia e non come danno estetico. L’ossigeno-ozono terapia è una pratica effettuata dal medico, attraverso iniezioni che vanno a correggere il danno circolatorio, ed è l’unica metodologia riconosciuta come efficace e testata, avendo i protocolli terapeutici depositati al Ministero della Salute.
Diverse sono le cause dell’insorgenza della cellulite :
– fattori genetico/costituzionali
– sesso ( prevalentemente quello femminile)
– disordini alimenteri
– turbe digestive ed intestinali ( stipsi)
– stress
– fumo
– vita sedentaria
– scarso apporto idrico
– abiti attillati …
Nella Panniculopatia Edemo Fibro Sclerotica incontriamo 4 stadi:
1 Stadio congestizio: cellulite edematosa (stasi linfatica, ipossigenazione, edema. Si tratta di una condizione reversibile, che può essere curata con buoni risultati).
Segni: la pelle si presenta più pastosa e fredda al tatto; comprimendola o irrigidendo il muscolo, appaiono i caratteristici segni della “buccia d’arancia”.
Sintomi: in questa fase non sono visibili.
2 Stadio essudativo infiltrativo: cellulite fibrosa (iniziali alterazioni dei lobuli adiposi, dissociazione delle fibre reticolari, ristagno dei cataboliti). Nel tessuto adiposo si formano piccoli noduli, mentre il tessuto connettivo di sostegno perde elasticità e diventa più rigido. È una condizione reversibile, se trattata tempestivamente.
Segni: la pelle presenta i segni caratteristici della “buccia d’arancia”, con avvallamenti più o meno evidenti. La pelle non è di colore uniforme, può presentare leggere discromie.
Sintomi: la compressione delle zone colpite risulta leggermente dolorosa. La cute in queste zone appare al tatto più fredda delle zone circostanti.
3 Stadio organizzativo – fibrotico: cellulite sclerotica molle (incapsulamento degli adipociti degenerati, con formazioni di micro noduli, iniziale sclerosi del connettivo.) In questo stadio, i noduli aumentano di dimensione, si presentano induriti e dolenti al tatto. Possono comparire segni di insufficienza venosa e/o linfatica, con edema dei tessuti. Anche se con difficoltà è possibile intervenire.
Segni: la parte colpita è molle e senza tono; sono presenti molti avvallamenti e la “buccia d’arancia” è decisamente evidente, anche senza compressione. Possono comparire lividi, segni del difetto circolatorio.
Sintomi: dolore al tatto, cute fredda e alterata nel colore.
4 Stadio fibroso-cicatriziale: cellulite sclerotica (liposclerosi diffusa, formazione di macronoduli). In questo stadio, si aggravano i segni presenti nello stadio precedente: nel tessuto adiposo i macronoduli si strutturano e premendo sulle terminazioni nervose aumenta la dolorosità al tatto.
A livello del derma si rilevano infossamenti e la pelle si presenta con il classico aspetto “a materasso”. In questo stadio è difficile intervenire con un trattamento risolutivo, il quadro clinico diventa irreversibile.
Tipologie di alterazioni del microcircolo:
Alterazioni funzionali degli sfinteri precapillari;
Rallentamento di flusso nelle arteriole precapillari;
Congestione capillare da iperafflusso;
Ischemia capillare da blocco;
Aumento della permeabilità vascolare;
Edema interstiziale con compressione linfatica.
Le diverse situazioni descritte permettono di capire l’efficacia dell’ossigeno-ozono terapia nel trattamento della P.E.F.S. L’Ozono infatti si lega ai doppi legami di carbonio degli acidi grassi consentendone la scissione, da catene lunghe a catene brevi ( idrosolubili ) e la possibilità di eliminazione attraverso il circolo venoso e linfatico. Inoltre si può valutare un aumento della deformabilità dei globuli rossi, che riescono così a passare attraverso i capillari, evitando il fenomeno dell’ impilamento; tale fenomeno unito all’aumento delle 2.3 di fosfoglicerato porta ad una migliorata irrorazione tissutale e quindi un migliorato trofismo. Uno studio molto accurato ha dimostrato mediante R.M.N , che già all’ottava seduta, vi fosse una riduzione della circonferenza dell’arto inferiore con successiva ulteriore conferma alla quindicesima. Inoltre ha consentito di apprezzare come dopo trattamento con Ossigeno Ozono sia dimostrabile un incremento di segnale di flusso circolatorio nei tessuti trattati, indice dell’azione diretta della miscela gassosa sul microcircolo.
Concludendo, alla luce dei risultati diagnostici, R.M.N, e clinici, si può affermare che l’Ossigeno Ozono terapia sia una metodica estremamente efficace nel trattamento della P.E.F.S, non solo per la possibilità di contribuire ad una riduzione, in termini di volume del tessuto edemato-fibro-sclerotico, ma in quanto in grado di portare ad un miglioramento del microcircolo contribuendo, in maniera determinante, alla rimozione di una delle cause fondamentali della formazione e della evoluzione della P.E.F.S.
Grazie ai risultati diagnostici, R.M.N, e clinici, si può dire che l’Ossigeno Ozono terapia sia una metodica molto efficace nel trattamento della P.E.F.S, non solo per per via di una riduzione, in termini di volume del tessuto edemato-fibro-sclerotico, ma anche perchè in grado di portare ad un miglioramento del microcircolo causa fondamentale della formazione e della evoluzione della P.E.F.S. I primi segni di una cattiva circolazione sanguigna a livello degli arti inferiori si manifestano con la comparsa di gonfiore e senso di pesantezza alle gambe, soprattutto verso fine della giornata. Poi possono emergere altri disturbi, quali irrequietezza notturna degli arti inferiori, crampi e, talvolta, sensazione di bruciore sottocutaneo. In certi pazienti questi disturbi si associano a evidenti dilatazioni del sistema venoso superficiale: le teleangectasie (capillari ramificati) o le varici (dilatazioni permanenti di una più vene) del distretto appartenente alla vena safena interna (che va dal dorso del piede alla regione del femore) o esterna (dal lato del piede fino alla parte posteriore del ginocchio). L’alterazione della microcircolazione e del drenaggio linfatico (eliminazione delle scorie operata dalla linfa) è responsabile di vari fenomeni , come la comparsa di cellulite, del gonfiore associato a indurimento e atrofia dei tessuti e delle macchie cutanee color ocra. La complicanza più grave è, infine, una stasi venosa cronica (marcato rallentamento della circolazione), che è rappresentata dall’ulcera varicosa perimalleolare, cioè dalla lesione della zona interna della caviglia.
Quindi rifacendo un sunto possiamo dire che la terapia dell’ossigeno-ozono è un trattamento scientificamente approvato ha grande efficacia nel trattamento della lipodistrofia (cellulite). Infatti l’ossigeno-ozono fatto penetrare nel sottocutaneo agisce attraverso tre principali meccanismi d’azione:
1) Il primo meccanismo è proprio dell’ozono ed esplica la scissione degli acidi lunghi grassi, rendendo queste catene corte e quindi idrofile in altre parole facilmente si legano ai liquidi e quindi facilmente espulsi attraverso le urine;
2) Il secondo meccanismo d’azione, sempre proprio dell’ossigeno-ozono, si esplica nell’allontanare i liquidi interstiziali ristagnanti (edema) dovuti sia alla cellulite sia alla cattiva circolazione;
3) L’ossigeno-ozono si lega alla membrana dei globuli rossi apportando più ossigeno ai vari ristretti e quindi attivando il metabolismo locale e una miglior circolazione veno-linfatico.
Bibliografia. Tesi di master in medicina estetica e del benessere della Dott.ssa Beltrami Giulia