La cefalea è un sintomo abbastanza frequente e molto invalidante nel momento di massima espressione. Si distingue dall’emicrania poiché anch’essa crea dolore alla testa, ma quest’ultima si fa sentire su un solo lato del cranio, anziché bilateralmente. La cefalea è molto più frequente nelle donne e si associa spesso a periodi ormonali tipici del sesso femminile. E’ una sofferenza che si manifesta con diverse forme, sia per frequenza, talvolta con cadenza mensile ed altre volte (nei casi peggiori) anche più di una volta a settimana, sia per intensità, ci sono persone che riescono a gestire il dolore con una semplice cura farmacologica ed altri che invece hanno necessità di mettersi al buio, sdraiati, in assoluto silenzio.
Molto spesso si associa a dolori cervicali, con infiammazione più o meno estesa a tutto il collo oppure a segmenti più ristretti. Generalmente la zona sub-occipitale, quindi il tratto cervicale superiore, è quello più associato a dolori alla testa nell’area occipitale e frontale – orbitale.
Le Cause della Cefalea
Il rachide cervicale è una zona molto delicata ed esposta a possibili dolori ed infiammazioni. Si accumulano spesso infatti tensioni muscolari, sia perché è la zona più mobile della nostra colonna vertebrale, sia perché per la vita che abbiamo oggi, nel nostro quotidiano, spesso passiamo tante ore al pc o con lo smartphone in mano. Questo crea ulteriori sollecitazioni dovute a disordini posturali.
Tra le altre cause che possono portare ad una sofferenza cervicale ed a cefalea riscontriamo:
- Disfunzioni respiratorie, con utilizzo eccessivo della muscolatura accessoria, tra cui i muscoli scaleni, che avendo un rapporto diretto con il collo possono scaricare la loro eccessiva tensione proprio sulle vertebre cervicali;
- Disordini temporo-mandibolari dovuti a deglutizione atipica e/o problemi occlusali;
- Disturbi della vista;
- Alimentazione: gli alimenti pro-infiammatori infatti tendono a ridurre l’attività del sistema immunitario ed aumentare i tempi di recupero da stati infiammatori acuti;
- Ernia del disco cervicale;
- Stress psico – fisico eccessivo, che comporta molto spesso anche stati d’ansia.
Molto spesso si presentano dei sintomi associati alla cervicalgia ed alla cefalea, tra cui soprattutto:
- Fotofobia (scarsa tolleranza alla luce): chi soffre di questi sintomi spesso è costretto a stare al buio per il periodo in cui dura l’infiammazione ed il dolore, purtroppo è impedita anche la guida in auto;
- Formicolio alle braccia ed alle mani, che danno di frequente anche alterazione della sensibilità ai polpastrelli delle dita;
- Nausea e vomito, che impediscono molto spesso anche di mangiare e bere;
- Insonnia, che aumenta il circolo vizioso innescato molto frequentemente dallo stress accumulato durante la giornata. Non riuscendo a riposare inoltre non si permette al sistema immunitario di lavorare adeguatamente per difendere il nostro corpo.
Trattamento e Soluzioni
Per risolvere mal di testa e dolori cervicali prima di tutto è necessario analizzare la postura del paziente ed inquadrare le possibili cause. Per fare ciò è necessaria una approfondita raccolta di dati anamnestici, che consentono di capire in modo chiaro se ci sono cause traumatiche, posturali o di altro genere.
Il trattamento dà giovamento, molto di frequente, se viene trattato il triangolo superiore, rappresentato principalmente dai trapezi e dai muscoli paravertebrali cervicali.
Inoltre come suggerito in precedenza, è sempre buona regola valutare gli scaleni ed il meccanismo respiratorio, in modo da trattare, se necessario, anche il diaframma toracico.
Se il lavoro sul tessuto muscolare non dovesse dare esito positivo, poiché magari la fase acuta non permette di lavorare direttamente in quell’area, si potrebbero usare delle tecniche definite mio – tensive, in cui anziché stuzzicare il muscolo infiammato e dare ancora più irritazione al sistema nervoso, si agisce portando il segmento vertebrale in disfunzione in una posizione “comoda” e di accorciamento dei tessuti più rigidi e dolenti. Questa postura, se mantenuta per qualche secondo, favorisce l’abbassamento del tono muscolare locale, innescando un circolo virtuoso che oltre a consentire un immediato rilassamento permette anche l’abbassamento dell’infiammazione articolare al collo. Non è certo sufficiente a risolvere del tutto il problema, né tanto meno a rendere stabile il risultato, ma è un buon punto di partenza con quei pazienti che non riescono a sopportare un massaggio quando sono all’apice del dolore.
Gli Esercizi Correttivi per la Cefalea
È importante insegnare inoltre degli esercizi correttivi da poter eseguire a casa in autonomia, sia per alleviare le tensioni che chiunque, consapevolmente o no, accumula durante la propria attività lavorativa, sia per insegnare al corpo a mantenere i miglioramenti posturali ottenuti durante le sedute di trattamento in studio.
Eliminando le tensioni muscolari, magari trattando anche i trigger points mio – fasciali più importanti, risolvendo le retrazioni profonde, il collo tornerà a funzionare meccanicamente in modo corretto ed a sopportare meglio gli stress derivanti dalle posture giornalmente assunte.
Tutti gli approcci e le tecniche vincenti, che si possono usare in questi casi, sono uniti da un’adeguata valutazione iniziale, che rende quindi altamente preciso e soggettivo il lavoro svolto.
A proposito di ciò, è fondamentale ricordare e sottolineare come l’assenza del sintomo non significhi necessariamente essere guariti, ma serve aver indagato e trattato la causa (o le cause) che tendono a riportarci cronicamente a sviluppare queste infiammazioni; se non viene trovata soluzione definitiva il dolore tenderà a ripresentarsi non appena il corpo non avrà più energie per compensare la disfunzione.
Conclusioni
Molto spesso quando si ha a che fare con queste algie è bene ricordarsi che le persone possono essere fortemente invalidate dall’infiammazione che stanno subendo. Questo presuppone che possano essere già in atto altri tipi di cure, solitamente farmacologiche. Bisogna quindi sempre aver chiaro il parere del medico curante e capire se il paziente preso in carico sta tentando o ha già tentato altri tipi di trattamenti per risolvere i suoi sintomi dolorosi.